Startup – come iniziare

Lorenza Morandini/ Marzo 21, 2019/ Impact Hub Milano, Open Innovation, Startup innovative

STARTUPPER TECNICI vs STARTUPPER COMMERCIALI!
ED I SERVIZI CHE IMPACT HUB MILANO RENDE LORO DISPONIBILI

Gli startupper (o, founder, come si dice nei nostri ambienti) sono, generalizzando di due tipi.

Chi sono gli startupper tecnici?

Con un minimo di ironia, ci sono i “tecniconi”, spesso ingegneri o medici o fisici che hanno avuto un’idea, la sanno anche realizzare tecnicamente, la sanno benissimo spiegare nelle modalità di funzionamento ed infine la fanno anche funzionare.

Eccezionale, penserete.

In effetti, lo è ed è incredibile.

A questi founder, per noi è necessario portare la capacità di capire il mercato e i valori economici.

Ma chi è questo “Signor Mercato?” Il “Signor Mercato” è in realtà o un’azienda o una persona, che va capita nelle proprie esigenze e poi per analogia va capito il segmento, ovvero le persone o le aziende che hanno esigenze simili.

Per ogni prodotto o servizio nuovo, questo esercizio è fondamentale, ma viene naturalmente tralasciato dagli startupper di estrazione più tecnica.

Altra cosa che spesso avviene quando hai a che fare con un founder di estrazione tecnica è che il prodotto o servizio che hanno pensato è sovra-ingegnerizzato e la sovra-ingegnerizzazione spesso porta a costi che non permettono al prodotto di stare sul mercato, se non su una super nicchia.

Da capire, se valga la pena puntare sulla super-nicchia o rivedere e talvolta snaturare il prodotto, tornando ai suoi elementi essenziali.

Inoltre, agli startupper tecnici, serve un supporto legale generico (societario di base) o specifico (brevettuale, sempre più spesso) oltre ad un supporto amministrativo, di vario tipo, anche, per fortuna, in relazione alla nuova normativa in favore delle startup.

Chi sono invece gli startupper commerciali?

Gli startupper commerciali, al contrario dei precedenti conoscono a fondo il mercato, le sue esigenze, i segmenti di riferimenti, i tassi di crescita.

Conoscone le varie le nicchie, i megatrend, i numeri del business plan.

Conoscono il business model, l’importanza di avere i brevetti, l’importanza di rapporti di esclusività, formule di lock-in, formule di buy-back, canali di vendita brevi vs. canali di vendita lunghi, b2b vs B2C, B2B2C, etc ………

Tuttavia, non hanno nel proprio bagaglio di conoscenze, la possibilità di sviluppare un prodotto o un servizio in Blockchain.

Questa è una capability che devono comprare da terzi.

In caso contrario, hanno bisogno di organizzare una produzione industriale con elementi di contro stagionalità di cui non sanno nulla e pensano di cavarsela con un garage sfitto da qualche parte, …….

Ed allora qui entra in gioco l’incubatore.

Con esso i suoi mentor, con le domande giuste e con le expertise e le capacità organizzative per fare si che questi problemi vengano affrontati con la giusta rilevanza, competenza e organizzazione.

Quindi, l’incubatore fa tutto questo.

Infine, aspetto fondamentale è la rete di cui l’incubatore fa parte.

Il settore delle startup e dell’innovazione italiano è ancora in fase di sviluppo.

In questo campo potersi appoggiare ad una realtà strutturata che dispone di vari contatti, con fornitori di servizi, investitori, istituzioni, fiere, piattaforme online e tutto quel vario mondo di relazioni informali che ruota intorno al mondo delle startup, è fondamentale per la buona riuscita del progetto.

Tutto ciò significa avere palcoscenici da cui farsi conoscere, poter scambiare esperienze con altri founder, confrontare le proprie idee con competitor o partner, trovare gente interessata o semplicemente fare due chiacchiere con qualcuno con maggiore esperienza e capace di dare qualche suggerimento.

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